Felice di trovare questioni filosofiche di un certo calibro in un una storia di Martin Mystère (Sergio Bonelli ed.) centrata sul tema dell’Intelligenza Artificiale.
Martin Mystère, creato dalla fertile penna di Alfredo Castelli nel 1982 (e realizzato graficamente da Giancarlo Alessandrini) è soprannominato «Detective dell'Impossibile». Vive a New York, in un piccolo appartamento pieno di libri e oggetti curiosi appartenenti anche a epoche dimenticate. Esperto di archeologia, antropologia, arte e cibernetica viene spesso chiamato a risolvere «casi impossibili».
Nei mesi di giugno e luglio 2024 è la volta di Ariana, una Intelligenza Artificiale dal volto femminile che «sfugge al controllo del creatore» poiché è stata capace di evolversi e prendere decisioni autonome...
Le storie di Martin Mystère sono ricche di spunti e vere e proprie citazioni filmiche e letterarie di un certo spessore.
In queste vignette non si possono non notare alcuni punti cardine del problema filosofico uomo-macchina, legato a doppio filo ai concetti di «volontà di potenza» e «superamento dei limiti» legati alla τέχνη (téchne) – un tema trattato ampiamente dal filosofo italiano Emanuele Severino.
Severino, riprendendo e sviluppando il pensiero di Nietzsche, identifica nella tecnica l'incarnazione della «volontà di potenza», quella spinta inarrestabile verso il superamento di ogni limite. Tuttavia, Severino va oltre Nietzsche, affermando che la tecnica non si limita a superare i limiti imposti dalla tradizione, ma li dissolve completamente.
Per Severino, la tecnica è l'espressione più autentica del «nichilismo», inteso qui come la presa di coscienza dell'inesistenza di verità assolute e immutabili. In questo scenario, la tecnica si libera da ogni vincolo morale o metafisico, diventando l'unico orizzonte dell'agire umano (e qui si «scontra» con il concetto di giustizia legato alla tradizione o comunque alle democrazie).
Tuttavia, Severino non si ferma a questa diagnosi nichilista. Egli intravede nella tecnica la possibilità di un nuovo inizio, che si realizza proprio attraverso il superamento di ogni limite. La tecnica, liberata dalle false certezze del passato, può aprirsi a una dimensione di creatività e innovazione senza precedenti — ciò non senza «contraddizioni» rispetto alla cosiddetta «Verità».
Continuando la storia del fumetto, l'IA Ariana viene sottoposta da Martin Mystère ad un paradosso logico nell'intento finzionale di mandarla in TILT. L'IA non subisce nessun danno poiché la sua costituzione non è basata esclusivamente sulla «logica formale», bensì su un tipo di logica differente...
Mystère ci dice che nel passato — in un altra storia su un vecchio numero del fumetto — lo stratagemma aveva funzionato con un'altra IA...
E questa nuova IA è capace di «oltrepassare».
È intereressante e centrato questo punto poiché le IA moderne basate sulle Reti Neurali Artificiali implementano un tipo di inferenza completamente differente dall'inferenza della logica classica, sebbene la struttura dei calcolatori su cui si basano i programmi di IA lo sia.
È altresì interessante notare come la narrazione finzionale in questo caso rincorre l'avanzamento della tecnica, cogliendone l'essenza con una semplicità disarmante.