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domenica 19 maggio 2024

Appunti sulla struttura dell'apparire illustrata da Emanuele Severino e sua giustificazione formale mediante la Teoria dei Grafi

 

1) L'intreccio logico-semantico dell'apparire

È noto sin dalla Struttura Originaria (1958) del filosofo italiano Emanuele Severino che l'apparire, come essente, si contraddistingue per una triplice struttura costituita da tre momenti distinti - ma non isolati - del medesimo plesso logico-semantico. Inoltre, l'apparire è soggetto al principio di identità-non contraddizione per il quale non si può dare il caso che l'apparire appaia senza che appaia l'apparire: è impossibile o contraddittorio che l'apparire appaia senza l'apparire dell'apparire. L'apparire è un intreccio logico-semantico retto dal principio di non contraddizione non nichilisticamente inteso.

L'apparire dell'apparire (autocoscienza) deve necessariamente apparire a sua volta poiché altrimenti, se non apparisse, non potrebbe essere riconosciuto come tale e la riflessione sul proprio apparire rimarrebbe incompleta. Questo significa che l'autocoscienza, per essere pienamente compresa e realizzata, deve includere una consapevolezza del proprio apparire.

Se l'autocoscienza non apparisse, mancherebbe la chiusura del cerchio riflessivo che costituisce la struttura triplice dell'apparire. Senza questo terzo livello, non si potrebbe avere una piena consapevolezza dell'atto di riflessione stessa, lasciando incompiuta la comprensione dell'apparire. La coscienza dell'autocoscienza (apparire dell'apparire dell'apparire) è quindi necessaria per garantire che ogni livello di apparire sia in relazione logico-semantica con gli altri, chiudendo il sistema in modo coerente e autosufficiente.

In altre parole, se l'apparire dell'apparire non apparisse a sua volta, si verrebbe a creare una lacuna nella struttura riflessiva. Inoltre, la triplice struttura dell'apparire è essenziale per mantenere la coerenza logico-semantica e per evitare qualsiasi forma di regressus ad infinitum. Infatti, l'aggiunta di un quarto livello di apparire non aggiunge nulla alla struttura logico-semantica dell'apparire, anzi esso porterebbe alla possibilità di aggiungere infiniti livelli ingenerando il regressus ad infinitum. Quindi la triplice struttura dell'apparire è chiusa ed ogni momento è una riflessione su se stesso e sugli altri due, formando un'unità che non richiede ulteriori livelli per essere completa.

2) Giustificazione formale della completezza della triplice struttura dell'apparire

Si può mostrare matematicamente che il numero tre è il numero minimo necessario per stabilire una relazione di differenze e di completezza.

Per comprendere perché questo è significativo, si consideri:

  • Un singolo elemento (1): non c'è differenza, è un'unità isolata.
  • Due elementi (2): si può avere una differenza, ma manca una relazione complessa.
  • Tre elementi (3): si crea una rete di differenze e relazioni complesse.

Ciò permette di stabilire una struttura di completezza e riflessione che non si potrebbe avere con meno di tre elementi.

Nella struttura dell'apparire abbiamo:

  • Primo Livello: l'apparire diretto di un essente.
  • Secondo Livello: l'autocoscienza (apparire dell'apparire).
  • Terzo Livello: la coscienza dell'autocoscienza (apparire dell'apparire dell'apparire).

Andiamo più in profondità: perché minimo tre elementi sono necessari per formare una relazione complessa e perché ne bastano tre per ottenere la completezza?

Esplicitazione delle relazioni binomiali.

·         Un Elemento (1): con un solo elemento, non esistono relazioni complesse da considerare. L'elemento è isolato.

o   Esempio: A

·         Due Elementi (2): con due elementi, esiste una singola relazione possibile tra di loro.

o   Esempio: A e B

o   Relazione: A ↔ B

·         Tre Elementi (3): con tre elementi, si possono formare tre relazioni binomiali dirette, ma anche relazioni più complesse che coinvolgono tutti e tre gli elementi.

o   Esempio: A, B e C

o   Relazioni dirette: A ↔ B, B ↔ C, A ↔ C

o   Relazioni complesse: A ↔ B ↔ C e A ↔ C ↔ B

Nella struttura triplice dell'apparire di Severino, abbiamo:

·         Primo Livello (apparire): l'essente appare immediatamente.

o   Relazione semplice: un singolo essente appare.

·         Secondo Livello (apparire dell'apparire): L'apparire stesso diventa oggetto di coscienza (autocoscienza).

o   L'essente che appare è consapevole del proprio apparire.

o   Relazione tra due livelli: coscienza diretta e autocoscienza.

·         Terzo Livello (apparire dell'apparire dell'apparire): la coscienza dell'autocoscienza.

o   Qui si è consapevoli della riflessione sull'apparire.

o   Relazioni complesse: coscienza dell'apparire → autocoscienza → coscienza dell'autocoscienza.

o   Ogni livello riflette su se stesso e sugli altri due, creando una rete completa di relazioni logico-fenomenologiche.

Quindi 3 (livelli) è il numero minimo per cui si crea una rete completa di relazioni:

Relazioni Dirette:

  • Primo Livello ↔ Secondo Livello.
  • Secondo Livello ↔ Terzo Livello.
  • Primo Livello ↔ Terzo Livello.

Relazioni Complesse:

  • Primo Livello ↔ Secondo Livello ↔ Terzo Livello.
  • Primo Livello ↔ Terzo Livello ↔ Secondo Livello.

Riassumendo, il numero tre è il numero minimo necessario per creare una rete completa di relazioni complesse. Un singolo elemento è isolato, due elementi possono avere solo una relazione diretta, mentre tre elementi possono formare relazioni sia dirette che complesse. Questa struttura permette una chiarificazione delle interazioni tra i livelli, rendendo il sistema coerente e autosufficiente senza bisogno di ulteriori livelli.

Reti complete di relazioni e teoria matematica dei grafi

Le reti complete di relazioni sono studiate e formalizzate mediante la teoria dei grafi. In questo campo, le reti di relazioni sono rappresentate da grafi, cioè strutture composte da nodi (o vertici) e archi (o spigoli) che collegano i nodi.

Un grafo completo è tale per cui ogni coppia di nodi è connessa da un arco. Per un grafo con n nodi, il grafo completo è denotato da K_n. Questo concetto è direttamente applicabile alla nostra discussione sulle relazioni complesse tra tre elementi.

Esempio:

Per tre nodi (elementi: A, B, C), il grafo completo K_3 include tutti gli archi possibili:

  • A↔ B
  • B ↔ C
  • A ↔ C

Il Teorema di Ramsey in teoria dei grafi riguarda le condizioni necessarie affinché determinate sottostrutture complete appaiano in grafi più grandi. In termini semplici, il teorema di Ramsey garantisce che in grafi sufficientemente grandi, si possono trovare sottografi completi di una data dimensione.

Nel caso della struttura triplice dell'apparire di Severino si ha:

·         Numero di nodi (elementi): tre (corrispondenti ai tre livelli di apparire).

·         Grafo completo K_3 : tale grafo rappresenta tutte le relazioni possibili tra i tre livelli di apparire. Ogni nodo è connesso a ogni altro nodo, creando una rete completa di relazioni.

Sebbene questa giustificazione sia formale, essa spiega la necessità di una complessità di relazioni e il perché tre livelli raggiungono la completezza. Inoltre, la struttura triplice dell'apparire di Severino è completa, coerente e chiusa, garantendo che ogni livello di riflessione sia perfettamente integrato e autosufficiente senza la necessità di ulteriori livelli.

___________

Severino, E. (1981). STRUTTURA ORIGINARIA.

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