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sabato 23 marzo 2024

Appunti: Teoria dell’informazione, teorema della capacità di canale e analogia formale con l’apparire finito e infinito in Severino

 


Teoria dell’informazione e capacità di canale

La teoria dell'informazione, sviluppata da Claude Shannon negli anni '40, rappresenta una pietra miliare nella comunicazione digitale e nell'elaborazione dell'informazione. Al cuore di questa teoria sta il concetto di "informazione" come entità che può essere quantificata e trasmessa attraverso un canale di comunicazione. Uno degli aspetti chiave della teoria di Shannon è la "capacità di canale", che determina la quantità massima di informazione che può essere trasmessa attraverso un canale con un dato livello di rumore.

La capacità di canale C è definita dalla seguente formula:

C=B * log_2(1+S/N)

dove:

C è la capacità di canale in bits per secondo (bps),

B è la banda del canale in hertz (Hz),

S/N è il rapporto segnale-rumore, espresso come rapporto di potenza tra il segnale utile S e il rumore N nel canale.

Questa formula stabilisce che la capacità di un canale di comunicazione aumenta con l'aumentare della banda B e del rapporto segnale/rumore. Nei casi limite, se la banda B diventa infinita, teoricamente anche la capacità C diventerebbe infinita, consentendo una trasmissione istantanea (anche immediata nel senso di “non mediata”) di un volume infinito di informazione. Al contrario, se B è limitata, come avviene nella maggior parte dei casi reali, la capacità del canale è anch'essa limitata, richiedendo quindi la trasmissione dell'informazione in modo processuale.

Si aggiunge brevemente che nella prassi, la capacità non è mai finita (e nemmeno il rumore nullo) e quindi la trasmissione dell’informazione necessità un codice, ovvero una “struttura mediazionale” associata all’informazione da trasmettere.


Sintesi scomposta della necessità del divenire non nichilistico in Severino

Nella filosofia di Severino, la necessità del divenire processuale deriva da una complessa tensione tra finito e infinito dove la contraddizione C è fondamentale. Severino sostiene che l'apparire infinito del destino e l'apparire finito del destino siano intimamente connessi in un rapporto che rispecchia la tensione tra l'essere concreto e il suo manifestarsi nell'apparenza finita. L'apparire infinito, essendo la totalità concreta dell'essente, non può essere presente in modo concreto nel finito, sebbene sia astrattamente (formalmente) presente. Ciò fa sì che l'apparire infinito sia, in un certo senso, l'inconscio dell'apparire finito, poiché rappresenta il "vero esser sé" dell'apparire finito che non può essere concretamente presente, ma solo formalmente.

La contraddizione C, come spiegato da Severino, non consiste nel negare la verità della verità, ma nell'automostrarsi della verità come presente solo formalmente. Ciò significa che la struttura originaria appare isolata da ciò da cui non può essere isolata (contraddizione dialettica originaria), in quanto appare anche se non appare il Tutto, rendendo l'originario, pur essendo se stesso, non presente come se stesso. Questa tensione riflette la dinamica intrinseca tra il finito e l'infinito, dove il finito cerca di comprendere o incorporare l'infinito senza mai riuscirci pienamente.

La necessità del divenire processuale, quindi, emerge dalla tensione intrinseca tra l'essere concreto e il suo manifestarsi nel finito. (Semplificando) la realtà è caratterizzata da una struttura fondamentale in cui l'apparire finito e l'apparire infinito sono interdipendenti, con l'apparire infinito che funge da fondo (inconscio) dell'apparire finito. In questo contesto, il divenire si rivela come un processo necessario che rispecchia l'incessante tentativo dell'apparire finito di raggiungere, senza mai pienamente realizzare, la pienezza dell'apparire infinito.


Un parallelo formale

Si è detto in precedenza che, nel modello di Shannon, la capacità di un canale di comunicazione C è determinata dalla banda B e dal rapporto segnale/rumore. Quando B è infinita, e a parità di rapporto segnale/rumore, la capacità C diventa infinita, permettendo una trasmissione istantanea e completa dell'informazione. Ciò si avvicina formalmente all'idea dell'apparire infinito di Severino, dove il "vero esser sé" dell'essere si manifesta in una totalità inaccessibile direttamente e in modo concreto nell'ambito dell'apparire finito. L'apparire infinito rappresenterebbe la totalità del messaggio o del significato che si cerca di trasmettere o comprendere.

La contraddizione C – all’interno della presente analogia formale - potrebbe essere interpretata come la tensione intrinseca tra la capacità infinita del canale (l'ideale di una comprensione totale e immediata) e la sua finitezza dando luogo alla necessità di una processualizzazione nel tempo per la com-prensione. Questa tensione rispecchia la dinamica tra l'apparire finito e l'apparire infinito: il finito si sforza di catturare e “comunicare” l'infinito, ma può farlo solo attraverso un processo graduale e incompleto.

Inoltre, il rapporto segnale/rumore (S/N) nella teoria della comunicazione di Claude Shannon è un elemento interessante per comprendere la qualità e l'efficacia della trasmissione dell'informazione attraverso un canale di comunicazione. Il "segnale" rappresenta l'informazione utile che si desidera trasmettere (e ricevere), mentre il "rumore" è costituito da interferenze e distorsioni che possono degradare il segnale durante la trasmissione. Un alto rapporto segnale/rumore indica una trasmissione chiara, con minori interferenze, mentre un basso rapporto segnale/rumore indica una trasmissione con più interferenze e potenziali perdite di informazione (dato l’alto rumore).

Applicando questa nozione al contesto della filosofia di Emanuele Severino, possiamo interpretare il "segnale" come il linguaggio della verità o l'essere stesso, che Severino identifica con l'apparire infinito e con la realtà eterna e immutabile. Il "rumore", d'altro canto, può essere interpretato come l'”errare”, ovvero tutte quelle interpretazioni, percezioni e distorsioni che si allontanano dalla verità eterna dell'essere, manifestandosi come divenire e cambiamento (nell’apparire finito).

Nel modello di Severino, l'apparire finito, o la nostra esperienza concreta dell'essere, è limitato e processualizzato nel tempo, funzionando come un canale di comunicazione attraverso il quale cerchiamo di comprendere l'apparire infinito. La presenza del "rumore" (l'errare) in questo processo di comprensione può essere vista come una limitazione intrinseca nella nostra capacità di percepire la verità in modo diretto e immediato. Questo rumore interferisce con la nostra comprensione dell'apparire infinito, introducendo distorsioni e limitazioni che rendono la comprensione della totalità dell'essere un processo graduale e incompleto (dove il toglimento della contraddizione è all’infinito).

In linea con il teorema della capacità di canale di Shannon, un alto rapporto segnale/rumore nella ricerca filosofica della verità da parte del “mortale” equivarrebbe a una maggiore capacità di "trasmettere" l'essere (segnale) attraverso l'apparire finito (canale) con minime interferenze dall'errare (rumore). Tuttavia, data la natura finita dell'apparire finito e la presenza inevitabile dell'errare, la nostra capacità di comprendere pienamente l'apparire infinito è limitata, richiedendo un processo di divenire e di interpretazione processuale nel tempo.

Attraverso questa analogia, possiamo vedere come il rapporto segnale/rumore offra una dimensione per esplorare la tensione tra l'apparire finito e l'apparire infinito in Severino, sottolineando le sfide nella nostra incessante ricerca della verità e della conoscenza in un mondo caratterizzato dall'errare e dal divenire.

Da ultimo, a parità di rapporto segnale/rumore (S/N) se la banda B è infinita allora l’informazione è trasmessa “nella sua totalità e senza mediazione” (quindi di fatto non trasmessa ma presente a se stessa), quindi tutto l’essere è presente a se stesso come persintassi concreta.


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Capacità di canale: grafico relativo alla formula sopra riportata

Il grafico mostra come la capacità del canale C varia al variare della banda B per diversi valori del rapporto segnale-rumore S/N. Osserviamo che, per ogni valore di S/N, l'aumento della banda B porta a un incremento lineare della capacità C. Inoltre, a parità di banda, un rapporto S/N più elevato comporta una capacità maggiore. Questo illustra come sia la qualità del segnale (rappresentata dal rapporto S/N) sia la quantità di risorse del canale (la banda B) influenzino la capacità di trasmettere informazioni attraverso un canale di comunicazione. ​​Se la banda B è infinita la capacità C è infinita e il canale trasmette immediatamente tutta l’informazione.


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