"Gli esseri umani hanno una capacità solo scarsa di elaborare la logica, mentre invece hanno una una profonda capacità di riconoscere le forme" . Questo è uno dei principali dilemmi della mente umana al cospetto dei computer e a questo dilemma Ray Kurzweil, inventore e scienziato nel campo dell' Intelligenza Artificiale, in "Come creare una mente" cerca di dare una risposta. Egli propone una personale teoria della mente, basata su una sintesi delle ultime scoperte nel campo delle neuroscienze e su "esperimenti mentali sul pensiero" assieme agli ultimi ritrovati nel campo dell Intelligenza Artificiale. Tale teoria offre uno sguardo sull'intelligenza e sulla coscienza dei mammiferi superiori basata sul una particolare area del cervello, molto sviluppata negli esseri umani che è la neocorteccia. Kurzweil è stato pioniere nel campo dell' IA ed in particolare in campi come la pattern recognition sintetizzando sistemi di apprendimento automatico capaci di riconoscere testo stampato o scritto a mano musica e parlato. Egli afferma sulla base di scoperte neuroscientifiche e neurobiologiche che il segreto dell'intelligenza sia nella ripetizione con un certo grado di ridondanza di strutture a colonna nella neocorteccia, formate, a sua stima, da un centinaio di neuroni, che fungono da "riconoscitori di forme". Tali riconoscitori di forme sono strutturati (logicamente) in maniera gerarchica come del resto è strutturato il nostrio pensiero o ricordo (che per lo scienziato sono la stessa cosa). La natura gerarchica pemette di compiere salti semantici, in quanto i riconoscitori di livello basso rispondono ad elementi costituenti concetti di livello più elevato quindi più astratti. In media, sostiene Kurweil, un esperto in un campo possiede nella sua base di conoscenza 100.000 di queste forme che aggrega a seconda delle circostanze. Tali forme sono codificate assieme ad una certa ridondanza derivante dalla struttura circuitale ricorsiva della neocorteccia nelle colonne neuronali ampiamente descritte in lettaratura.
Questo saggio offre una avvincente visione dell'intelligenza umana e del suo futuro cercando di comunicarci, come già ha fatto in altri suoi saggi (cfr. La singolarità è vicina) come il suo sviluppo si a legato a doppio filo con lo sviluppo dell'intelligenza delle macchine. Molto interessante e ricco di spunti. Da leggere assolutamente per chi è appassionato di questi argomenti come me.
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